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LETTERA DEL SIGN LEOTTA ANGELO Modellatore e pittore del carro “Vorrei la pelle nera”
Al direttore di codesta testata con preghiera di pubblicazione
In Qualità di modellatore e pittore del carro “Vorrei la pelle nera” del cantiere Scalia, a conclusione del carnevale e dopo aver appreso le premesse per il criterio adottato dalla giuria al fine di stilare la classifica dei carri allegorici; Ritengo doveroso da parte mia scusarmi con la giuria per non essere stati in grado di realizzare un carro, nè allegorico nè tanto meno grottesco e in ultimo non rispondente ad un tema d’attualità come il problema dei diritti dei bambini, quale voleva essere il messaggio principale del carro. A questo punto dovrei scusarmi con tutte le persone accorse ad Acireale, ma so per certo che il meraviglioso pubblico contrariamente alla giuria ha saputo cogliere e apprezzare con grande entusiasmo il messaggio di un carro che tutto voleva rappresentare tranne le sopracitate caratteristiche, richieste dalla commissione giudicatrice.Purtroppo fare carri di cartapesta è anche un’arte che ti prende nell’animo seguendo un’ispirazione incontrollata che non è di facile comprensione. I tempi in cui la Santa inquisizione bloccava ogni innovazione artistica sono finiti da secoli, ma evidentemente ad Acireale non e’ così . Il Cantiere Scalia ha presentato una perla artistica che e’ stata buttata nel fango ;Forse la nostra visione dell’arte e’ troppo avanti rispetto ad un carnevale che così facendo, purtroppo resta nel suo bel provincialismo di paese. Comunque qualcosa di grottesco di questo carnevale acese è rimasto:”la graduatoria finale” di cui giuria e tutti i promotori del carnevale possono andare “fieri”non avendo saputo cogliere l’entusiasmo del pubblico verso le varie esibizioni del carro, e che ringrazio per il sostegno e la forza che ci hanno profuso in questi giorni come mai era avvenuto nella storia del carnevale.
Leotta Angelo